Schaufenster: Manuel Canelles – The Battery is running low

Opening & Talk: 3.3.201 ore 11
Ospiti: Manuela Sedmach (artista), Nazario Zambaldi (artista e filosofo), Miroslava Hajek (storica e curatrice), Manuel Canelles (artista e regista)

Manuel Canelles – The Battery is running low, foto-forum

Manuel Canelles, regista e artista visivo che da anni concentra la propria ricerca sul rapporto tra realtà̀ e rappresentazione, sulla condizione provvisoria dei luoghi e la precarietà̀ del tempo, utilizzando prevalentemente strumenti espressivi quali il video e l’azione performativa.

Manuel Canelles – The Battery is running low, foto-forum

Con “The Battery is running low” l’artista disegna una narrazione inedita e intima, quasi uno storyboard impossibile – lui che viene dal racconto per immagini – che riflette sul concetto di luce e deperibilità, una narrazione da guardare di sfuggita senza correre il rischio di definirla. La batteria è quasi scarica, in ciò̀ si rivela l’illusione del prima e del poi: solo ora posso vedere, o immaginare di vedere.

Manuel Canelles – The Battery is running low, foto-forum

In catalogo una breve conversazione tra Manuela Sedmach e Nazario Zambaldi, che tracciano alcuni segni sul rapporto tra forma ed esperienza nel lavoro di Canelles e un testo critico di Miroslava Hajek (Brno, 1947), curatrice e storica dell’arte contemporanea, tra le personalità più influenti dell’arte contemporanea del secondo novecento in Italia. Fondamentali i suoi contributi sull’opera di Bruno Munari, Franco Vaccari, Vladimir Skoda, Karl Prantl, Tinguely, Romolo Romani, Marco Bagnoli, Jorrit Tornquist, Giovanni Anceschi, il GruppoT  e molti altri. Insieme a Bruno Munari, realizza la collezione ragionata delle sue opere strutturata in modo cronologico in grado di descriverne l’intero percorso creativo. Il suo “UXA Centro d’Arte Contemporanea” (Novara, Italia) ha raccolto e presentato l’avanguardia italiana ed europea degli ultimi decenni del secolo scorso.

Manuel Canelles – The Battery is running low, foto-forum

Scrive Miroslava Hajek sul lavoro di Manuel Canelles: “Forse si comincia a sospettare che il reale è molto più pluridimensionale di quanto credessimo. Attivare la sensibilità verso ciò che si vede significa realizzare un’espansione del mistero, dunque comprendere lo sviluppo della conoscenza e di conseguenza anche il processo di creazione. Le fotografie istantanee (…) si possono leggere come una sedimentazione di segni connessi in una rete, che permettono di individuare punti che hanno la forza di stimolare percezioni del già vissuto, o di quello che ancora dobbiamo vivere.”

 

 

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