
Exhibition: Gabriele Basilico – Ritorni a Beirut. 1991 – 2011
La mostra Ritorni a Beirut. 1991 – 2011 presenta fotografie di Gabriele Basilico realizzate nei suoi quattro viaggi a Beirut nel 1991, 2003, 2008 e 2011
La mostra Ritorni a Beirut. 1991 – 2011 presenta fotografie di Gabriele Basilico realizzate nei suoi quattro viaggi a Beirut nel 1991, 2003, 2008 e 2011
In questa mostra Alessandro Bernasconi e Heimo Prünster espongono fotografie di spionaggio degli anni 1940-1943, che documentano la costruzione del Vallo Alpino “Littorio” in Alto Adige. L’ imponente edificazione militare, realizzata dal regime fascista nella massima segretezza allo scopo di garantire la sicurezza nei confronti dell’alleato tedesco, fu oggetto di approfondite indagini fotografiche da parte del Reich.
Come suggerisce il titolo, questa mostra non intende presentare semplicemente metodologie e pratiche legate alla fotografia documentaria di guerra, ma vuole piuttosto riflettere sul conflitto intrinseco che è connesso con la produzione di immagini, soprattutto quando si tratta di rappresentare la sofferenza e il dolore. Raphaël Dallaporta, Giorgio Di Noto e Monica Haller sono i tre artisti da noi selezionati per suscitare tali riflessioni.
Le opere di 40 autori contemporanei documentano non solo le esperienze del passato ma anche un confrontarsi visivo con la nostra realtà che rifugge con crescente intensità dall’immaterialità della comunicazione per immagini.
Radicale è qualcosa “che agisce in profondità; che investe un problema a partire dai principi essenziali” secondo il Grande dizionario della lingua italiana di Salvatore Battaglia. Partendo da questa definizione, il fotografo Piero Martinello ha viaggiato l’Italia alla ricerca di uomini e donne che, ciascuno a suo modo e per motivi diversi, hanno abbracciato scelte e stili di vita radicali.
Per quindici anni Kurt Caviezel ha girovagato tra le webcam del mondo interconnesso di spazi pubblici e privati selezionando istantanee da quel flusso inarrestabile con un semplice clic del mouse. Il suo archivio annovera così un patrimonio di oltre tre milioni di immagini tratte dai più disparati momenti della vita. In “The Encyclopedia of Kurt Caviezel” sono classificate in ordine alfabetico tutte le sue serie nate dal materiale raccolto appunto negli ultimi quindici anni.
La mostra presso la Galleria foto-forum di Bolzano presenta una selezione di fotografie di Erich Lessing tratte dal volume di recente pubblicazione Anderswo (Altrove). Il film su Erich Lessing Der Fotograf vor der Kamera (Il fotografo dinanzi alla macchina), presentato nel 2014 da Tizza Covi e Rainer Frimmel, documenta anche il processo di selezione delle immagini per questo progetto editoriale del celebre fotografo.
La galleria foto-forum presenta la mostra personale “… a volte esco di casa con il cielo sotto braccio “ dell’artista Carmen Mitrotta.
Presentiamo il lavoro di un fotografo forense anonimo che, circa 100 anni fa, ha partecipato con la macchina fotografica ad indagini investigative a Genova.
La Galleria Foto-Forum intraprende con questa mostra una nuova serie di progetti che intendono proporre un confronto critico con la fotografia documentaria. L’iniziativa prevederà che, per un periodo di circa 2 anni, vengano invitati eccellenti esponenti della fotografia documentaria e presentata la loro opera su diversi temi e in diverse fasi.
In his large-format photographs, Giancarlo Lamonaca concerns himself with in-depth research related to space/time situations. In so doing, he superimposes or wipes out photographs, thus creating illusions that take our perception to the very limits of its possibilities.
Vengono presentati una serie di foto sul cammino verso il rifugio più alto d’Europa e un ritratto della saltatrice con gli sci gardenese Elena Runggaldier. Entrambi i lavori riguardano la ricerca della quiete dei singoli protagonisti e la loro aspirazione a un isolamento fisico e mentale in sfere d’altitudine ariosa.
Da circa cinque anni mi occupo attraverso il mio lavoro fotografico di documentare il disagio abitativo nella città di Roma, il che mi ha portato a esplorare in modo sempre più capillare quelle zone marginali e nascoste all’interno del territorio urbanizzato della città.
Il collettivo Luoghicomuni (Alessandro Calabrese, Simone Mizzotti, Milo Montelli) sceglie di porre la propria attenzione su quella porzione di territorio dove giorno dopo giorno la città di Milano allunga i suoi tentacoli mentre la pianura lombarda viene lentamente divorata.
L’ospite d’onore della 28esima edizione di Bolzano cinema. Una mostra di locandine, foto e altri interessanti documenti che testimoniano la lunga carriera di Mario Adorf (foyer del Filmclub + SCHAUFENSTER della galleria foto-forum)
Foto Forum, in collaborazione con l’Archivio provinciale, presenta la mostra “Alberto Melloni (1888-1967) Ricordi di viaggio in 3D” con immagini storiche degli anni venti e trenta, che l’autore ha scattato durante i suoi numerosi viaggi. Le immagini in stereoscopia dell’Alto Adige, delle Alpi, dell’Italia e dell’Europa vengono presentate con utilizzo dell’anaglifo.
L’ultimo lavoro presentato in questo spazio, Urtype, segna un punto di inizio per una nuova chimica digitale. Le tecniche di sviluppo e realizzazione sono state create ad hoc dall’autore stesso e sono molto simili alla fotografia analogica ma il supporto è interamente digitale: quindi il significato alchemico simbolico viene rispettato in pieno ma incanalato in nuove forme.
La Galleria foto-forum presenta nella mostra “Transilvania” lavori di Horatiu Sava, nati oltre vent’anni dopo la sua fuga dalla Romania, il suo paese d’origine.
Closed Cities è l’ultimo progetto fotografico dell’artista tirolese Gregor Sailer (nato nel 1980 a Schwaz, risiede e lavora a Innsbruck e Vomp). In Closed Cities Sailer si occupa del fenomeno delle città chiuse, ermeticamente sigillate dal mondo esterno – zone urbane create artificialmente, collocate lontane da ogni civilizzazione, inserite in una natura inospitale e circondate con alti recinti.
Presso la Galleria foto-forum sono in mostra le opere dei soci del Gruppo Rodolfo Namias, dediti alla stampa fotografica con tecniche che provengono dall’ormai lontano XIX secolo. È un’arte che richiede passione, manualità, e molta voglia di sperimentare.
La proposta del Gruppo è quella di uno “slow food della fotografia”: alla lontana dalla standardizzazione, dal “pronto per l’uso”, dalla tecnologia industriale sempre più raffinata e quindi non riproducibile in proprio con mezzi semplici.
Transparency